L’avv. Antonio Ingroia è nato a Palermo il 31 marzo 1959. Si è laureato in giurisprudenza all’Università di Palermo con la votazione di 110 e lode discutendo una tesi di diritto penale sull’associazione mafiosa, che nel 1986 vince il Premio Speciale dell’Istituto Gramsci Siciliano per la migliore tesi di laurea sulla mafia. Inizia subito a collaborare con diverse riviste giuridiche come Il Foro Italiano e Giurisprudenza Costituzionale. Nel 1987 vince il concorso in magistratura, ed inizia il suo tirocinio professionale nel Tribunale di Palermo con Giovanni Falcone.
Nel 1989 viene nominato sostituto procuratore a Marsala, dove collabora e lavora a stretto contatto con Paolo Borsellino, all’epoca procuratore capo a Marsala. In quell’Ufficio, si occupa di numerosi procedimenti penali di speciale delicatezza in varie materie, soprattutto di mafia, affiancando Borsellino anche nell’acquisizione delle dichiarazioni di importanti collaboratori di giustizia, fra i primi della provincia di Trapani. In particolare, si occupa di procedimenti penali per omicidi, anche di mafia, associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico di droga, anche internazionale, traffico di eroina e cocaina fra la Sicilia ed altre regioni d’Italia, nonché varie parti del mondo, Asia, Africa ed America Settentrionale, Centrale e Meridionale. E ancora di procedimenti penali per rapine ed estorsioni gestite da locali organizzazioni criminali, vari reati contro la pubblica amministrazione, in alcuni casi coinvolgenti pubblici amministratori locali per gravi reati.
Nel 1992 viene nominato sostituto procuratore a Palermo e torna nella sua città di origine, sempre con Paolo Borsellino, nel frattempo nominato procuratore aggiunto a Palermo.
Nell’aprile 1992 viene nominato componente della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, e rimane al fianco di Paolo Borsellino che viene ucciso nell’attentato mafioso del 19 luglio 1992.
Rimasto nel pool antimafia di Palermo come sostituto fino al 2009, in questo periodo si occupa di numerosi e complessi procedimenti penali di criminalità organizzata: svariati procedimenti penali per omicidi, estorsioni, sequestri di persona, associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, associazione finalizzata al contrabbando di sigarette, riciclaggio internazionale di denaro sporco (partecipando anche a numerose rogatorie internazionali), ed altri gravi reati. Fra i processi dove svolge il ruolo di PM vanno ricordati quelli per concorso esterno mafioso nei confronti del Dirigente dei Servizi Segreti Bruno Contrada, arrestato nel dicembre 1992 e poi condannato con sentenza definitiva a 10 anni di carcere, e a carico dell’ex senatore Marcello Dell’Utri, anch’egli poi condannato con sentenza definitiva a 7 anni di carcere.
Nel 1993 pubblica il suo primo libro edito nella collana penalistica della Giuffrè, che si intitola L’associazione di tipo mafioso.
Nel 1997 cura la voce “Associazione di tipo mafioso” dell’“Enciclopedia del diritto”, e negli anni successivi pubblica vari saggi e articoli e partecipa come relatore a numerosi convegni e seminari di studio nazionali e internazionali (USA, Germania, Francia, Spagna, Argentina, Messico, Brasile, Salvador, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Slovenia, Macedonia, etc.).
Nel 1998 viene nominato dal Ministro della Giustizia componente della Commissione Ministeriale per il Testo Unico della Legislazione Antimafia.
Nel 2000 pubblica il saggio Associazione per delinquere e criminalità organizzata. L’esperienza italiana, inserito nell’opera collettiva Il crimine organizzato come fenomeno transnazionale.
Nel 2001 pubblica con Feltrinelli un libro scritto a quattro mani con Gian Carlo Caselli intitolato L’eredità scomoda. Da Falcone ad Andreotti. Sette anni a Palermo.
In questi anni tiene numerose lezioni-conferenze teorico-pratiche sulle problematiche dei procedimenti penali di criminalità organizzata agli studenti della scuola di specializzazione della Magistratura di Palermo, di varie Facoltà e Corsi di Laurea dell’Università di Palermo, e di altre Università come Pavia e Pisa, e svolge interventi e relazioni presso altri pubblici enti ed organismi.
In particolare, è stato docente di diritto penale nel corso di specializzazione per le professioni legali della Scuola “Gioacchino Scaduto” dal 2001 fino al 2009.
Dal 2004 al 2007 tiene corsi di insegnamento universitario quale Docente di “Informatica giuridica” presso la Link Campus University – sede di Roma.
Negli anni successivi, si occupa di altri procedimenti penali importanti, come le indagini sugli omicidi di mafia dei giornalisti Mauro De Mauro e Mauro Rostagno, e numerosi altri fatti di criminalità organizzata, di cui è uno specialista.
Per due bienni consecutivi (2005/2007 e 2007/2009) viene nominato dal Consiglio Superiore della Magistratura Referente distrettuale della Formazione Decentrata del Consiglio Superiore della Magistratura, incarico nell’ambito del quale organizza numerosi convegni e seminari giuridici.
Nel 2005 pubblica La prassi giudiziaria fra modello causale e modello organizzatorio, inserito nell’opera collettiva I reati associativi: paradigmi concettuali e materiale probatorio.
Nel 2006 pubblica La mafia tra diritto e politica, inserito nell’opera collettiva Mafia e potere.
Nel 2007 pubblica Dal terrore delle stragi all’angoscia del silenzio, inserito nell’opera collettiva La Sicilia delle Stragi.
Nel maggio 2007 viene nominato Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia.
Nel 2008 viene nominato coordinatore del dipartimento “Criminalità Economica” della Procura di Palermo, del Dipartimento Distrettuale Antiterrorismo dello stesso ufficio, e del Dipartimento “Stupefacenti” della Direzione Distrettuale Antimafia.
Nel 2009 pubblica C’era una volta l’intercettazione ed in quello stesso anno viene nominato procuratore aggiunto coordinatore del pool antimafia di Palermo. Fra il 2009 e il 2012 coordina tantissime indagini della Pool antimafia della Procura, fra le quali la famosa indagine sulla “trattativa Stato-mafia”, nella quale vengono incriminati e rinviati a giudizio, oltre i capi di Cosa Nostra, ex ministri e alti ufficiali dei carabinieri e dei servizi segreti.
Nel 2010 pubblica per Il Saggiatore Nel labirinto degli dei, Storie di mafia e di antimafia e nel 2012 per Melampo pubblica Palermo. Gli splendori e le miserie. L’eroismo e la viltà.
Nel luglio 2012 viene nominato dalle Nazioni Unite Capo del Dipartimento Investigazioni della CICIG, ente di investigazione sovranazionale contro la criminalità organizzata che opera in America Centrale (Guatemala).
Nello stesso anno pubblica per Chiarelettere il libro, scritto con i giornalisti Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza, intitolato Io so, prevalentemente dedicato alla sua ultima indagine sulla “trattativa Stato-mafia”.
Nel luglio 2013 si dimette dalla magistratura e si iscrive all’ordine degli avvocati di Roma dove inizia ad esercitare la professione di avvocato, difendendo soprattutto vittime della mafia e della giustizia negata.
Nel novembre 2013 viene nominato dal Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta commissario della società Sicilia e-Servizi, caratterizzata nel recente passato da gestioni “chiaccherate”.
Nel febbraio 2014 lo stesso Presidente Crocetta lo nomina Commissario Straordinario della ex-Provincia di Trapani, ormai disciolta.
Oggi da avvocato con studio a Roma si occupa di molti casi “spinosi”, fra i quali, in diretta relazione con la sua passata attività di pm, la difesa di parte civile della famiglia di Attilio Manca, giovane medico ucciso dalla mafia, che la Procura di Viterbo ha frettolosamente liquidato come caso di suicidio.